
Approfondimento
20-07-2025
Counseling e Operatori Socio - Sanitari: un'alleanza di Benessere
Nel contesto socio-sanitario attuale, segnato da un’intensa pressione emotiva e da continue sfide relazionali, il counseling si rivela uno strumento fondamentale di sostegno per gli Operatori Socio Sanitari (OSS). In un sistema in cui il benessere dell’assistito rappresenta una priorità, è altrettanto essenziale riconoscere e valorizzare i bisogni di ascolto, supporto e sviluppo – sia personale che professionale – di coloro che operano quotidianamente nell’assistenza.
L’Operatore Socio-Sanitario (OSS) rappresenta una figura centrale all’interno della rete assistenziale. Interviene in diversi contesti, tra cui ospedali, case di riposo, strutture residenziali e il domicilio dell’assistito, contribuendo concretamente alla qualità della vita delle persone assistite. Le sue mansioni includono attività essenziali come l’igiene personale, l’alimentazione e la mobilizzazione, affiancate da un importante supporto emotivo e relazionale.
Attraverso la quotidiana vicinanza e l’ascolto, l’Operatore Socio-Sanitario è spesso il primo punto di contatto per persone fragili, anziani, disabili, pazienti cronici o individui in condizioni di disagio. In questo ruolo, instaura relazioni basate sulla fiducia, che diventano il fondamento di un’assistenza umana, empatica e personalizzata.
Proprio per l’intensità emotiva che caratterizza il lavoro dell’OSS, il counseling si configura come un valido strumento di supporto. L’operatore, infatti, è quotidianamente esposto a situazioni di sofferenza, disagio e vulnerabilità, che possono generare stress e ansia, stanchezza psicologica o senso di impotenza, è per questo che il counseling rappresenta uno spazio di ascolto e riflessione dove l’OSS può esprimere emozioni, rielaborare vissuti e sviluppare consapevolezza di sé.
In ambito sanitario, il counseling comincia a diffondersi all’inizio degli anni Novanta con l’avvio della campagna informativa sull’Aids, la sua pratica in contesti socio sanitari si è affermata con la legge 135/1990, che ha sancito l’importanza dei colloqui di counseling prima e dopo il test per l’HIV .
L’importanza del counseling nei contesti socio- sanitari è oggi ampiamente riconosciuta, poiché risponde al bisogno crescente di una relazione d’aiuto efficace, empatica e centrata sulla persona.
Grazie alla relazione d’aiuto offerta dal counselor, l’operatore rafforza le proprie competenze relazionali e comunicative, migliorando la qualità dell’interazione con l’assistito e con l’équipe. Il counseling, inoltre, favorisce la crescita personale e professionale dell’OSS, sostenendolo nel mantenere equilibrio tra il proprio coinvolgimento empatico e la necessaria distanza professionale.
In definitiva, il benessere dell’operatore incide direttamente sulla qualità dell’assistenza: un OSS supportato, motivato e consapevole è in grado di prendersi cura degli altri in modo più efficace, attento e rispettoso.
Con una relazione di cura autentica nasce la capacità dell’operatore di “esserci” con empatia e presenza.
L’approccio centrato sulla persona- teorizzato da Carl Rogers, fondatore del counseling umanistico valorizza l’ascolto autentico, l’empatia e la congruenza come elementi fondamentali di ogni relazione d’aiuto. Tali principi trovano piena applicazione anche nel contesto socio-sanitario, dove il benessere emotivo dell’OSS influisce in modo diretto sulla qualità dell’intervento assistenziale.
Per avvalorare quanto esposto, è stata condotta una rilevazione mediante un questionario somministrato a un campione di 35 Operatori Socio-Sanitari (OSS), di cui 26 donne e 9 uomini, con età compresa tra i 18 e i 63 anni. I partecipanti prestano servizio in differenti strutture RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), svolgendo quotidianamente mansioni assistenziali dirette a persone fragili.
Il questionario, composto da 7 domande, è stato pensato per esplorare:
- il vissuto emotivo degli OSS nel contesto lavorativo;
- la percezione dello stress e del carico emotivo;
- il bisogno di supporto psicologico o formativo;
- il grado di conoscenza e interesse verso il counseling come strumento di sostegno.
L’obiettivo dell’indagine è stato quello di raccogliere dati qualitativi e quantitativi utili a comprendere meglio il livello di consapevolezza degli OSS rispetto all’importanza del benessere psicologico nel loro lavoro e alla potenziale utilità del counseling all’interno delle strutture socio-sanitarie.
Tengo a sottolineare che il campione utilizzato per questo sondaggio è esiguo, in quanto basato esclusivamente su OSS già qualificati che hanno fatto accesso in Formawork srl nell’arco di due settimane. Di conseguenza, i risultati rappresentano un gruppo limitato di persone e vanno interpretati come indicativi e qualitativi più che statistici o generalizzabili a una popolazione più ampia.
I dati raccolti attraverso il questionario somministrato a 35 Operatori Socio-Sanitari (OSS) mettono in luce bisogni concreti legati alla sfera emotiva e relazionale del lavoro assistenziale. Il valore più alto registrato riguarda la necessità di gestire ansia e stress (15 risposte), seguita dal bisogno di parlare con qualcuno in momenti di difficoltà (14 risposte) e dall’esigenza di affrontare momenti di crisi o cambiamento (13 risposte). Questi risultati suggeriscono con chiarezza che gli OSS vivono quotidianamente un carico emotivo importante, spesso non adeguatamente supportato.
Anche se in misura minore, altri aspetti rilevanti sono stati segnalati, come il desiderio di chiarire dubbi legati a scelte scolastiche o lavorative (11), migliorare le relazioni personali o familiari (8) e ricevere supporto emotivo (6). Solo una risposta ha indicato un problema di natura economica (“altro: soldi”), confermando che il focus principale degli operatori riguarda il benessere psico-emotivo e relazionale, piuttosto che fattori materiali.
È emerso altresì un bisogno diffuso di strumenti di supporto come il counseling, per poter gestire meglio le difficoltà emotive e migliorare il proprio benessere personale e professionale. Molti OSS hanno mostrato interesse verso percorsi di sostegno dedicati, riconoscendo nel counseling una risorsa preziosa per favorire l’elaborazione delle proprie emozioni, potenziare le capacità comunicative e mantenere un equilibrio sano tra coinvolgimento empatico e distacco professionale.
Questi risultati confermano l’importanza di implementare all’interno delle strutture socio-sanitarie interventi mirati di counseling e supporto psicologico rivolti agli operatori, non solo per promuovere la loro salute mentale, soprattutto per garantire una qualità dell’assistenza più elevata e centrata sulla persona.
In conclusione, promuovere l’accesso al counseling nelle strutture socio-sanitarie non significa solo prendersi cura degli operatori, ma anche elevare la qualità dell’assistenza offerta agli utenti, generando un circolo virtuoso basato su benessere, empatia e professionalità.
Bibliografia:
- Taddia, Federica. Tecniche di counseling nei contesti socio-sanitari. Strumenti e metodi per una comunicazione efficace con utenti e caregiver. Erikson 2021.
- Mancinelli, Laura. Il counseling domiciliare. La presenza socio-assistenziale residenziale. Collana di Edoardo Giusti, 2009.
- Il counseling sanitario. Manuale introduttivo per gli operatori della salute. Carrocci, Roma, 2003.